Riportiamo il comunicato stampa del 18 gennaio 2022 emesso da Fare Presto! (Fiarc, Anasf e Federagenti) e da Artènasarco:
Quest’oggi la sedicesima sezione del Tribunale Civile di Roma ha proceduto all’attuazione forzata dell’ordinanza cautelare, emessa in data 14/10/2021, ordinando entro sette giorni l’assegnazione dei tre seggi ancora vacanti all’interno del Consiglio di Amministrazione di Enasarco e la convocazione del Consiglio di Amministrazione ai fini della nomina del Presidente e dei Vice-Presidenti dell’organo amministrativo della Fondazione Enasarco.
La coalizione “Fare Presto!” e gli alleati di Artènasarco accolgono con soddisfazione tale provvedimento impegnandosi ad operare con trasparenza ed efficacia per il bene della Fondazione Enasarco e dei suoi iscritti.
Ma facciamo un breve riassunto di quanto è successo, anche perché qualcuno potrebbe essersi perso un pezzo o, visto che la storia è ormai lunga, qualcosa potrebbe essere stato dimenticato:
Il 28 dicembre del 2020, in seguito alle votazioni avvenute nei precedenti mesi di settembre ed ottobre, la Commissione Elettorale della Fondazione Enasarco delibera sulle nomine dei componenti il Consiglio di Amministrazione dell’Ente. Nulla di rilevante (si fa per dire!), se non per il fatto che le nomine non rappresentano le volontà espresse dal voto delle imprese preponenti violando così gli articoli 12 e 17 dello statuto Enasarco. Non un dettaglio, insomma.
Il 22 aprile 2021 un’ordinanza del Tribunale civile di Roma sospende l’efficacia della delibera assunta il 28 dicembre 2020 dalla Commissione Elettorale della Fondazione Enasarco, sulla base della quale era stato appunto eletto il Consiglio di amministrazione.
La beffa è datata 4 agosto 2021, giorno nel quale i sei membri indicati dalle liste espresse da Confindustria e Confcommercio della Commissione Elettorale di Enasarco confermano a maggioranza (grazie alla forza delle sei unità in rappresentanza di Confindustria e Confcommercio rispetto alle nove costituenti la Commissione) le nomine dei tre seggi vacanti tra i rappresentanti dei preponenti del Consiglio di Amministrazione. Insomma, nulla da fare.
Sulla vicenda, si è poi espresso il Giudice Unico Manzi, ordinando “l’immediata sospensione della esecuzione della decisione assunta dalla Commissione elettorale del 4 agosto 2021”. L’ordinanza del giudice Manzi, però, non viene recepita dalla Commissione Elettorale dell’Enasarco.
La parola ‘fine’ sulla vicenda arriva formalmente il 16 dicembre 2021, giorno in cui il giudice Manzi concede tempo alla Commissione Elettorale di Enasarco dal 22 dicembre al successivo 17 gennaio 2022 per dare attuazione alla sua ordinanza, riservandosi di nominare, in caso di ulteriore passività, un commissario ad acta per la designazione dei consiglieri o, addirittura, di nominarli direttamente.
L’intenzionalità dell’inosservanza dei pronunciamenti è ancora più evidente dopo quanto accaduto (ulteriore capitolo di questa triste storia) il 29 dicembre scorso, a fronte della richiesta di dare attuazione all’ordinanza, avanzata da uno dei tre membri della Commissione Elettorale indicati dalla coalizione FarePresto!, la maggioranza dell’organo ha preferito negare il contenuto della proposta per attendere il prossimo 17 gennaio, ultimo termine per l’attuazione e capolinea della passività con cui la governance di Enasarco ha continuato ad operare.
Perciò il 18 gennaio il Tribunale Civile di Roma ha proceduto all’esecuzione forzata dell’ordinanza (inattuata) del Tribunale medesimo nominando direttamente i tre membri mancanti del C.d.A. e dando tempo alcuni giorni per la nuova elezione di Presidente e Vice-Presidenti (essendo non valida la precedente elezione), ed indicando già il nominativo del commissario che verrebbe nominato qualora la Commissione elettorale non ottemperasse all’ordinanza ed alla relativa esecuzione forzata.
Ora, nel volgere di pochi giorni, sapremo se la Commissione Elettorale ottempererà a quanto ordinato dal Giudice o se si renderà responsabile del commissariamento della Fondazione Enasarco.
Per quanto riguarda la Fiarc e tutti i suoi alleati (sia quelli “elettorali” riuniti nella coalizione “Fare Presto!”, sia quello aggiuntosi dopo le elezioni, cioè Artènasarco) non possiamo che ribadire quanto espresso nel comunicato Stampa sopra riportato, cioè, che si impegnano ad operare con trasparenza ed efficacia per il bene della Fondazione Enasarco e dei suoi iscritti.