25 Giugno 2020

Per la ripartenza delle imprese serve un nuovo Enasarco

Per la ripartenza delle imprese serve un nuovo Enasarco
Le nostre proposte e i nostri interventi straordinari per gli anni 2020 – 2022
La Fondazione Enasarco, in questo particolare contingente, non può limitarsi ad essere solo una Cassa previdenziale o uno strumento di sostegno al reddito nel breve termine ma deve porsi anche l’obiettivo di provvedere alla continuità di impresa degli agenti nel medio/lungo periodo. Per farlo dovrà, necessariamente, effettuare una curvatura delle attuali politiche verso il sostegno, l’assistenza e la strumentazione tecnica di supporto attraverso un piano di interventi economici straordinari da erogare nell’immediato e aventi come obiettivo prioritario quello di mantenere gli standard reddituali e demografici degli iscritti.
Quella che viene di seguito presentato è la proposta di un piano di interventi la cui urgenza di attuazione è, in questo momento, ugualmente importante quanto la misura e la tipologia del sostegno. Per questo motivo la nostra proposta è strutturata su un programma di interventi che, singolarmente, non hanno la capacità di soddisfare la potenziale domanda e le vere e strutturali esigenze della categoria, ma che hanno lo scopo di costituire un “panel di opportunità” a misura di singole necessità. Per questo motivo abbiamo espresso, in tutte le sedi possibili, un giudizio negativo sull’intervento proposto sul Firr dalla attuale maggioranza considerandolo funzionale per facili messaggi di propaganda, ma non in grado di rispondere alle drammatiche urgenze della categoria.
La nostra proposta vede varie fasi di intervento ma tutte contestuali, e sono:

  1. Anticipazione FIRR
    Per questo intervento, già oggetto di analisi in CdA la nostra proposta consiste in una dotazione di 50 milioni di euro e in singole erogazioni nella misura del 20% fino a un massimo di 1000,00. Tale anticipazione, di importo più contenuto rispetto a quanto già trattato, rientra pienamente nei parametri così come precedentemente definiti dagli Uffici della Fondazione e, pertanto, non dovrebbe necessitare di ulteriori approfondimenti.
    Questo è un intervento che dovrà essere attuato già nel 2020 utilizzando il saldo del fondo FIRR.
  2. Costituzione di un Fondo per la l’erogazione di contributi a fondo perduto
    La ripresa del processo produttivo è determinata dalla capacità delle imprese che lo costituiscono (agenti, consulenti e mandanti) di mettere in campo un nuovo progetto commerciale codificato da fattori di innovazione, di analisi del mercato e di effettiva coerenza con la domanda. La costituzione di un Fondo presso Enasarco per finanziare con un contributo a Fondo Perduto progetti commerciali è stimata in 50 milioni di euro.
    Questa dotazione può essere incrementata di ulteriori 20 milioni se venisse optato di destinarle le risorse del piano Welfare 2021 e potrebbe produrre ulteriori contributi anche nel 2022 grazie alla stessa scelta.
    La risorsa destinata a sostenere la misura è costituita dal saldo del Fondo Assistenza
  3. Costituzione di un Fondo monetario gestito da una banca convenzionata
    Tale Fondo avrebbe una dotazione di 15 milioni che, con un moltiplicatore = 14 può essere in grado di generare volumi di finanziamenti fino a circa 220/250 milioni di euro a cui applicare tassi convenzionati mixati a quelli di provvista. La risorsa è costituita, per la modesta entità prevista e la straordinarietà dell’intervento, da una quota parte del contributo di solidarietà.
  4. Costituzione di un plafond
    Grazie all’attività di spending review per gli anni 2021/2022 può essere costituito un plafond presso Enasarco destinato a interventi di “ristori interessi” derivati da indebitamento per Coronavirus. La dotazione per gli anni 2021/2022 si ipotizza rispettivamente di 20 e 30 milioni.
  5. Tempo di attuazione e risorse
    Per quanto riguarda l’anno 2020 viene utilizzano soltanto l’importo di 50 milioni a titolo di anticipazione FIRR.
    Per l’anno 2021 si prevede una necessità di 86 (105) milioni che viene costruita:
  • Con un intervento sul saldo del Fondo Assistenza di 50 milioni a cui eventualmente aggiungere ulteriori 20 milioni già previsti a costo per l’attivazione del piano Welfare per un totale di 70 milioni facendo, quindi rimanere la differenza tra tale somma e l’ammontare complessivo del Fondo (circa 140 milioni) a riserva;
  • Con un intervento sul Contributo di solidarietà nella misura di 15 milioni (su un totale stimato di circa 190 milioni);
  • Con un intervento di spending rewiew sui costi di 20 milioni.
    Per l’anno 2022 si prevede una necessità di 30 (50) milioni che viene costruita:
  • Con l’eventuale l’utilizzo del piano Welfare sostenuto dal Fondo Assistenza per 20 milioni;
  • Con un intervento di spending rewiew sui costi di 30 milioni.
    In sostanza si prevede – oltre all’importo da utilizzare per anticipazioni del FIRR – un ulteriore uscita di cassa limitata a 50 milioni stante la somma restante costituita da interventi su costi già previsti o riduzione di costi e un limitato intervento su una quota parte dell’aliquota contributiva che non viene destinata sul montante contributivo.
    Un intervento d’impresa per le imprese.
    Roma, 25 giugno 2020
    Articolo a cura di Sauro Spignoli
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