19 Agosto 2020

LA VERGOGNA SENZA FINE DEI PROFESSIONISTI DELLA POLTRONA: SOTTO I LORO OMBRELLONI DORATI SPARGONO BUGIE E FANGO, INVECE DI LAVORARE PER GLI ISCRITTI ENASARCO

LA VERGOGNA SENZA FINE DEI PROFESSIONISTI DELLA POLTRONA: SOTTO I LORO OMBRELLONI DORATI SPARGONO BUGIE E FANGO, INVECE DI LAVORARE PER GLI ISCRITTI ENASARCO


È in questi giorni di calura ferragostana (il caldo spesso gioca brutti scherzi) che ha girato su vari social un vergognoso articolo sul sito agenti Usarci a firma di tre liste, vicine all’attuale maggioranza del C.d.A. della Fondazione, che vorrebbero accreditarsi come portavoci della categoria. L’articolo si caratterizza per il contenuto altamente diffamatorio nei confronti delle persone citate e, per tale motivo, sarà oggetto di apposita denuncia presso la Procura della Repubblica.
L’articolo è un evidente segno del basso livello di comunicazione da parte di chi ha appoggiato per anni l’azione dell’attuale maggioranza del C.dA. approvando tutte le delibere più nefaste e che oggi, non potendo più rappresentare con credibilità la categoria e per coprire il proprio palese fallimento, non ha altri mezzi che calunniare i propri avversari. A volte sarebbe quanto mai necessario l’esercizio del silenzio da parte di chi, per anni, ha sostenuto una politica che non ha protetto e tutelato gli interessi della nostra categoria.
Noi non vogliamo metterci sullo stesso piano di chi ha redatto l’articolo perchè la calunnia e la diffamazione non costituisce la nostra storia.
La Fiarc ha una sua storia fatta di lavoro e di impegno a favore della categoria che ci onoriamo di rappresentare.
Non abbiamo la presunzione di essere i soli, ma l’orgoglio di aver sempre informato i nostri colleghi e di aver sempre detto loro quali fossero le nostre posizioni, le nostre idee e le nostre proposte senza sotterfugi e, soprattutto, senza mai raccontare Balle, come quelle raccontate in questi giorni da alcune organizzazioni sindacali promotrici delle liste che si presentano per il rinnovo degli organismi della Fondazione. Sono le stesse Organizzazioni sindacali che hanno sostenuto e decantato l’ennesima storiella sull’anticipo del Firr agli agenti.
Ad oggi ancora nessun iscritto ha, infatti, visto un euro …. e ciò solo per evidenziare come sia facilmente dimostrabile, per nostra fortuna, come chi oggi governi la Fondazione (speriamo ancora per poco) non abbia avuto a cuore gli agenti e i consulenti ma solamente la propria poltrona.
Consigliamo nuovamente a questi signori l’esercizio del silenzio in quanto la loro azione è imbarazzante ed offensiva dell’intera categoria.
La realtà, purtroppo, è diversa e parla da sola: sulla questione FIRR, è stato votato solo un anticipo del 10 per cento del depositato; ciò significa, senza contare quando e se verrà corrisposto, che, nella stragrande maggioranza dei casi, potrà essere corrisposto solamente qualche centinaio di euro e, nei casi più fortunati, poco più di un migliaio di euro. Questo è stato l’aiuto votato in favore degli agenti…..il NULLA !!!
Noi vogliamo dimostrare con i dati reali quanto sosteniamo:
• iscritti al Fondo FIRR: 57.000 (sono il 25%) con accantonamento dai 1.500 ai 5.480 euro per cui il 10% significa dai 152 ai 548 euro;
• iscritti al Fondo FIRR: 23.000 (sono il 10%) con accantonamento dai 6.500 a 10.486 euro per cui il 10% significa dai 650 ai 1.000,00 euro;
• iscritti al Fondo FIRR 24.000 (sono il 11%) con accantonamento dai 10.486 ai 20.000,00 euro per cui il 10% significa dai 1.040,00 ai 2.000,00 euro.
Queste sono le azioni di sostegno alla categoria così devastata da una crisi economica senza precedenti ????
Di certo “veri finanzieri o banchieri” avrebbero fatto più attenzione a investimenti che oggi continuano ad essere una perdita per la Fondazione e ricche parcelle per pochi professionisti.
Speriamo, inoltre, che arrivi il momento in cui questa Presidenza della Fondazione ritenga doveroso informare tutti gli iscritti, siano essi agenti, consulenti finanziari, mediatori del credito o case mandanti, sugli esiti e sui rilievi fatti alla governance dell’Ente da una attenta e approfondita ispezione di alcuni mesi fa ad opera del MEF anche alla luce del coinvolgimento della Procura della Corte dei Conti.
Credo che molti potrebbero trovare interessante la lettura di questi documenti…… altro che finanzieri o banchieri che vorrebbero mettere le mani sull’Ente….. forse c’è già qualcuno che ci ha pensato e continua a pensarci sperando che l’attuale situazione non venga mai a cambiare.
Il vero motivo di tanta bassezza nelle comunicazioni che girano è non solo di coprire il fallimento della propria azione ma, soprattutto, di distogliere l’attenzione dalle proposte utili e necessarie per salvare la Fondazione ed avviare quella RIPARTENZA necessaria per tutelare le pensioni di oggi e di domani.
Sulla base di queste proposte che la nostra lista Fare Presto chiede il Vostro sostegno e dal 24 settembre al 7 ottobre il Vostro voto.
A chiusura di questo breve post, come Fiarc vogliamo esprimere la nostra vicinanza a coloro che sono stati offesi nell’articolo citato e di cui siamo orgogliosi di avere come alleati.
Qui di seguito pubblichiamo la sintesi del nostro programma di governo
Il nostro programma di interventi per l’Enasarco
PER LA RIPARTENZA DELLE IMPRESE SERVE UN NUOVO GOVERNO
Dal 24 settembre al 7 ottobre puoi rederlo possibile
vota la lista FARE PRESTO
Interventi straordinari anni 2020 – 2022
La Fondazione Enasarco, in questo particolare contingente, non può limitarsi ad essere solo una Cassa previdenziale o uno strumento di sostegno al reddito nel breve termine ma deve porsi anche l’obiettivo di provvedere alla continuità di impresa degli agenti nel medio/lungo periodo. Per farlo dovrà, necessariamente, effettuare una curvatura delle attuali politiche verso il sostegno, l’assistenza e la strumentazione tecnica di supporto attraverso un piano di interventi economici straordinari da erogare nell’immediato e aventi come obiettivo prioritario quello di mantenere gli standard reddituali e demografici degli iscritti.
Quella che viene di seguito presentata è la proposta di un piano di interventi la cui urgenza di attuazione è, in questo momento, ugualmente importante quanto la misura e la tipologia del sostegno. Per questo motivo la nostra proposta è strutturata su un programma di interventi che, singolarmente, non hanno la capacità di soddisfare la potenziale domanda e le vere e strutturali esigenze della categoria, ma che hanno lo scopo di costituire un “panel di opportunità” a misura di singole necessità. Per questo motivo abbiamo espresso, in tutte le sedi possibili, un giudizio negativo sull’intervento proposto sul Firr dalla attuale maggioranza considerandolo funzionale per facili messaggi di propaganda, ma non in grado di rispondere alle drammatiche urgenze della categoria.
La nostra proposta vede varie fasi di intervento ma tutte contestuali, e sono:
Anticipazione FIRR: Per questo intervento, già oggetto di analisi in C.d.A. la nostra proposta consiste in una dotazione di 50 milioni di euro e in singole erogazioni nella misura del 20% fino a un massimo di 1000,00 euro. Tale anticipazione, di importo più contenuto rispetto a quanto già trattato, rientra pienamente nei parametri così come precedentemente definiti dagli Uffici della Fondazione e, pertanto, non dovrebbe necessitare di ulteriori approfondimenti. Questo è un intervento che dovrà essere attuato già nel 2020 utilizzando il saldo del fondo FIRR.
Costituzione di un Fondo per la l’erogazione di contributi a fondo perduto: La ripresa del processo produttivo è determinata dalla capacità delle imprese che lo costituiscono (agenti, consulenti e mandanti) di mettere in campo un nuovo progetto commerciale codificato da fattori di innovazione, di analisi del mercato e di effettiva coerenza con la domanda. La costituzione di un Fondo presso Enasarco per finanziare con un contributo a Fondo Perduto progetti commerciali è stimata in 50 milioni di euro. Questa dotazione può essere incrementata di ulteriori 20 milioni se venisse optato di destinarle le risorse del piano Welfare 2021 e potrebbe produrre ulteriori contributi anche nel 2022 grazie alla stessa scelta. La risorsa destinata a sostenere la misura è costituita dal saldo del Fondo Assistenza
Costituzione di un Fondo monetario gestito da una banca convenzionata: Tale Fondo avrebbe una dotazione di 15 milioni che, con un moltiplicatore (standard) = 14 può essere in grado di generare volumi di finanziamenti fino a circa 220/250 milioni di euro a cui applicare tassi convenzionati mixati a quelli di provvista. La risorsa è costituita, per la modesta entità prevista e la straordinarietà dell’intervento, da una quota parte del contributo di solidarietà.
Costituzione di un plafond: Grazie all’attività di spending review per gli anni 2021/2022 può essere costituito un plafond presso Enasarco destinato a interventi di “ristori interessi” derivati da indebitamento per Coronavirus. La dotazione per gli anni 2021/2022 si ipotizza rispettivamente di 20 e 30 milioni.
Tempo di attuazione e risorse: Per quanto riguarda l’anno 2020 viene utilizzano soltanto l’importo di 50 milioni a titolo di anticipazione FIRR. Per l’anno 2021 si prevede una necessità di 86 (105) milioni che viene costruita:
Con un intervento sul saldo del Fondo Assistenza di 50 milioni a cui eventualmente aggiungere ulteriori 20 milioni già previsti a costo per l’attivazione del piano Welfare per un totale di 70 milioni facendo, quindi rimanere la differenza tra tale somma e l’ammontare complessivo del Fondo (circa 140 milioni) a riserva;
Con un intervento sul Contributo di solidarietà nella misura di 15 milioni (su un totale stimato di circa 190 milioni);
Con un intervento di spending review sui costi di 20 milioni.
Per l’anno 2022 si prevede una necessità di 30 (50) milioni che viene costruita:
Con l’eventuale l’utilizzo del piano Welfare sostenuto dal Fondo Assistenza per 20 milioni;
Con un intervento di spending review sui costi di 30 milioni.
In sostanza si prevede – oltre all’importo da utilizzare per anticipazioni del FIRR – un ulteriore uscita di cassa limitata a 50 milioni stante la somma restante costituita da interventi su costi già previsti o riduzione di costi e un limitato intervento su una quota parte dell’aliquota contributiva che non viene destinata sul montante contributivo.
Un intervento d’impresa per le imprese.