5 Settembre 2024

“Intermediazione commerciale”: che cosa significa?

Lo sviluppo delle nuove professioni all’interno della cosiddetta “economia green” conduce, dal nostro punto di visuale del fenomeno, ad una considerazione: attività similari o, comunque, tra loro interagenti, vengono svolte da figure diversamente classificate.

La definizione green declina diversamente consulenza e attività di impresa perché il profilo entro cui si muove e gli obbiettivi che ha da raggiungere sono nuovi rispetto al consueto.

Promuovere un prodotto/servizio vuol dire svolgere essenzialmente un’attività di consulenza e viceversa. Il connubio è fortissimo e ineludibile, in questo caso, spinto dalla “necessità del nuovo”.

All’interno del sistema classificato “intermediari del commercio” (Ateco 46.1) esiste una molteplicità di attività, gestioni d’impresa, mix di funzioni. Un mondo diviso in tanti mondi entro cui la riduzione al dato base della semplice attività di procacciamento non consente una chiara percezione di sistema.

Possiamo, insomma, parlare di due facce della stessa medaglia: nel primo caso si tratta di figure diverse con attività/finalità sostanzialmente identiche; nel secondo, della stessa figura che opera tramite più attività tra loro interagenti.

Lo scenario sopra descritto apre a due prospettive: un’ipotesi di natura conservativa (la definizione ristretta del settore “intermediari del commercio) e una più decisamente innovativa (l’inclusione nel settore di tutti coloro che, in forme diverse, realizzino un’attività che porti alla vendita di beni e servizi).

Nel primo caso si introdurrebbe nel settore ancora più conflittualità; nel secondo maggior semplificazione che è quello che, insieme a norme più attinenti all’attuale realtà, decisamente occorre.

Questo secondo scenario è già ben presente e, pur con diverse intensità, in chiaro incremento.

La capacità evolutiva dell’intermediazione commerciale, se non colta e correttamente interpretata rischia, tra le altre cose, di porre la rappresentanza di settore in una posizione di retroguardia. Insomma saper cogliere il nuovo può essere soltanto saper rappresentare il presente.

A cura di Sauro Spignoli