ENASARCO/FIRR: TANTO TUONO’ CHE NON PIOVVE.
“FARE PRESTO!”: AGENTI ILLUSI DAI PROCLAMI DI IERI, MA IN CDA TUTTO RINVIATO
Anticipo Firr, tutto rinviato a dispetto degli annunci roboanti: ancora una volta sono stati illusi gli agenti di commercio, che restano ancora privi di qualsiasi sostegno da parte dell’Enasarco.
In una nota congiunta, i Consiglieri di Amministrazione di Fondazione Enasarco Luca Gaburro (Federagenti), Antonino Marcianò (Fiarc), Alfonsino Mei (Anasf), Davide Ricci (Federagenti), Gianni Guido Triolo (Confesercenti), rappresentanti delle sigle che sostengono la lista unitaria “Fare Presto!”, candidata alla guida dell’Ente per il prossimo Quadriennio, rendono noto quanto di seguito:
Tanto tuonò che…non piovve. Potrebbe essere questa la sintesi della vicenda dell’anticipo del Firr nella quale si sono distinte alcune associazioni degli agenti di commercio. Partiamo dalla fine, così magari è tutto più chiaro e – come si dice – le chiacchiere stanno a zero: oggi il Consiglio di amministrazione dell’Enasarco ha rinviato a una prossima seduta, fissata per il 9 giugno, ogni discussione in merito al FIRR, come a ogni altro provvedimento in favore degli agenti colpiti dall’emergenza Coronavirus. Dunque, per gli agenti niente anticipo FIRR e ancora nessun altro tipo di sostegno. Inoltre, condizione indispensabile la approvazione da parte dei Ministeri vigilanti della cosiddetta Mini Riforma.
Peccato che nei giorni scorsi si fosse indotta la categoria a credere che le cose erano ormai decise: si parlava (o meglio si scriveva) di “accordo sottoscritto” e di “450 milioni disponibili”. E si concludeva dicendo che adesso la Fondazione Enasarco “dovrà predisporre le modalità di accesso all’anticipazione”. Capito? Dovrà: non c’è dubbio che lo farà e che l’anticipazione sia certa. Insomma: verbi non al condizionale ma all’indicativo, tanto che se un agente avesse letto l’aulica prosa di certe newsletter avrebbe senza dubbio concluso (e qualcuno, purtroppo, lo ha fatto) che il FIRR era lì che lo aspettava e che sarebbe stato un gioco da ragazzi averlo in tasca. La realtà – come si è detto – è diversa: e siamo al paradosso che neppure chi ha all’interno del CdA ha la maggioranza riesce a decidere. Una vicenda, questa, che fa il paio con quella dei famosi 1.000 euro: c’è voluto poco per scoprire che, se va bene, sono riservati a meno di 8000 agenti su 200.000.
Come c’è voluto poco a scoprire che con i comunicati roboanti, ma privi di sostanza, non si mangia e non si paga il mutuo.
Per quanto ci riguarda, continueremo testardamente a riproporre le nostre idee: forse, dopo i disastri e le figuracce di questi mesi, sarebbe proprio il caso di prenderle in considerazione.
A proposito: gli autori di quest’altro capolavoro sono sempre gli stessi, quelli che continuano a impedire agli agenti di votare per il rinnovo del Cda Enasarco. Chissà mai perché…
Roma 27 maggio 2020
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