15 Giugno 2020

DICHIARAZIONE DI ANTONINO MARCIANO’ – PRESIDENTE NAZIONALE DELLA FIARC

DICHIARAZIONE DI ANTONINO MARCIANO’ – PRESIDENTE NAZIONALE DELLA FIARC


Se la Fondazione Enasarco avesse realmente stabilito l’imminente disimpegno di 450 milioni di euro a favore degli agenti dal fondo FIRR, noi di FIARC avremmo gioito per primi: perché gli iscritti sanno che quella è una battaglia che conduciamo da tempo.
Invece le cose sono andate diversamente. E fa male, veramente, leggere su vari comunicati stampa riconducibili all’attuale maggioranza che governa la Fondazione, il rilancio di notizie che, con enfasi, annunciano: “Enasarco comunica che sono state approvate modalità e condizioni per la prima fase di attuazione dell’accordo delle Parti sociali del 25 maggio u.s. relativo all’anticipazione del 30% del FIRR per emergenza Covid-19”.
Questa informazione è parziale e ingannevole e vi spiegherò perché; ed è messa in campo dalle altre sigle, solo per scopi di propaganda elettorale; che però stavolta è fatta sulla pelle (stanca e provata) degli agenti e dei consulenti. Una propaganda fatta da quelle stesse organizzazioni sindacali che non vogliono farli votare, che stanno disattendendo le sollecitazioni dei Ministeri Vigilanti e, cosa ben più grave, a più di 100 giorni dall’inizio dell’emergenza sanitaria ed economica che ci ha colpiti, non hanno ancora erogato un solo euro a sostegno di agenti e consulenti finanziari.
FATTI, NON PAROLE. Pensate, solo tra un mese sarà pronta la graduatoria definitiva relativa al primo bando di 2 milioni di euro: significa dare 1.000 euro a 2.000 iscritti su 215.000 totali, a fronte delle oltre 25.000 domande pervenute. Abbiamo una maggioranza che governa la Fondazione con promesse vuote e continue perdite di tempo, giocando sulla pelle di chi tempo non ne ha più; una maggioranza che con la sua gestione sta portando la Fondazione verso periodi bui e pericolosi, per la sua stessa sopravvivenza.
FATTI, NON PAROLE. La realtà parla da sola, ahinoi: sul FIRR quello che hanno votato è solo un anticipo del 10 per cento del depositato. Che nella stragrande maggioranza dei casi vuol dire solo qualche centinaio di euro, nei casi più fortunati poco più di mille.
Alcuni esempi evidenziano questa previsione:
• iscritti al Fondo FIRR: 57.000 (sono il 25%) con accantonamento dai 1.500 ai 5.480 euro per cui il 10% significa dai 152 ai 548 euro;
• iscritti al Fondo FIRR: 23.000 (sono il 10%) con accantonamento dai 6.500 a 10.486 euro per cui il 10% significa dai 650 ai 1.000,00 euro;
• iscritti al Fondo FIRR 24.000 (sono il 11%) con accantonamento dai 10.486 ai 20.000,00 euro per cui il 10% significa dai 1.040,00 ai 2.000,00 euro.
FATTI, NON PAROLE. La delibera approvata dalla maggioranza prevede che: “Le anticipazioni saranno erogate nella misura del 10% nel più breve tempo possibile comunque entro il 31.12.2020”, inoltre, gli uffici hanno richiesto circa 2 mesi per approntare un software di gestione, dedicato a questo. Se tutto andrà bene, insomma, per l’erogazione di una minima parte del FIRR (che sono soldi di noi agenti, che vanno solo “liberati” dall’Ente) saranno passati almeno sei mesi dall’inizio dell’Emergenza Covid-19.
Altro che 450 milioni: si tratta di una presa in giro; l’ulteriore presa in giro perpetrata da questi signori, purtroppo lontani dal conoscere i problemi quotidiani degli iscritti.
Dobbiamo Fare Presto…. e mandarli a casa. Chiederemo un ulteriore intervento urgente ai Ministeri Vigilanti affinché mettano fine a questa brutta, ma veramente brutta, commedia.
Roma, 15 giugno 2020