28 Ottobre 2020

ANASF, FEDERAGENTI E FIARC INSIEME: “DECRETO RISTORO RIGUARDI ANCHE AGENTI E CONSULENTI”

COMUNICATO STAMPA
ANASF, FEDERAGENTI E FIARC INSIEME: “DECRETO RISTORO RIGUARDI ANCHE AGENTI E CONSULENTI”


Anasf, Fiarc e Federagenti, le principali associazioni degli agenti di commercio e consulenti finanziari chiedono al Governo che i nuovi contributi a fondo perduto in favore di partite Iva e PMI che saranno previsti nel cd Decreto Ristoro siano indirizzati anche alle categorie rappresentate.
Come noto l’esecutivo intende aiutare con nuova liquidità imprese in grave crisi, partendo da quei settori oggetto recentemente di provvedimenti di chiusura (palestre, piscine ecc) o di forti limitazioni (ristoranti, pub, impianti sciistici, agenti del turismo ecc), individuandoli sulla base dei codici Ateco.
Chiediamo di essere coinvolti e ascoltati a livello istituzionale per avere le giuste risposte per agenti di commercio e I consulenti finanziari, che ricordiamo intermediano circa il 70% del Pil italiano e che secondo recenti stime hanno visto ridursi i propri guadagni di circa il 40% solo nell’ultimo anno.
Crediamo che tali figure (individuate in base ai codici Ateco) rientrino a pieno titolo tra i soggetti beneficiari del nuovo provvedimento e che maggior tutela sia offerta a quelle imprese che hanno come clientela imprenditori che operano nei settori oggetto di chiusura totale o parziale.
Riteniamo inoltre che il meccanismo ideato in precedenza – che non considerava il fatto che nella stragrande maggioranza dei casi le provvigioni non sono immediate ma vengono riconosciute a distanza di mesi – vada profondamente rivisto per evitare di tagliar fuori dai sostegni moltissimi imprenditori in grande difficoltà, come purtroppo già avvenuto nei mesi scorsi.
Chiediamo di essere convocati dichiarandoci ancora una volta disponibili a dare immediatamente il nostro contributo, per evitare che tali imprese – già duramente colpite dalla crisi economico finanziaria che negli ultimi 10 anni ha costretto a chiudere l’attività a circa 50.000 tra agenti di commercio e intermediari finanziari – non vengano affossate definitivamente dall’emergenza epidemiologica in atto.

Roma 28 ottobre 2020