16 Settembre 2020

Osvaldo Trancalini, agente di commercio nel comparto calzature e dirigente della Fiarc di Roma: “Nel nostro settore il calo delle vendite è stato notevolissimo”

Osvaldo Trancalini, agente di commercio nel comparto calzature e dirigente della Fiarc di Roma, “Nel nostro settore – dice – il calo delle vendite è stato notevolissimo……………………”


Fra marzo e agosto di quest’anno ogni famiglia ha ridotto in media di 278 euro le proprie spese per l’abbigliamento e le calzature, causando per il settore una perdita totale di circa 7 miliardi di euro.
È questa la stima fatta da Confesercenti sugli effetti dell’emergenza Covid sull’economia del settore. “Sono numeri davvero preoccupanti”, conferma Osvaldo Trancalini, agente di commercio nel comparto calzature e dirigente della Fiarc di Roma.
“Nel nostro settore – dice – il calo delle vendite è stato notevolissimo e anche adesso, a qualche mese dalla fine del lockdown, la situazione rimane stagnante. Le uniche cha vanno abbastanza bene sono le calzature per i bambini, perché crescono ed i genitori non possono fare a meno di comprare scarpe nuove. Per il resto, gli acquisti sono limitati, oculati e mediamente di valore contenuto”.
Neppure i saldi hanno aiutato?
“Saldi? Forse meglio parlare di “una simulazione di saldi”. Quest’anno le promozioni sono cominciate già alla riapertura dei negozi post lockdown perché i negozi avevano bisogno di liquidità. Ma c’è una cosa che mi preoccupa ancora di più”.
E qual è?
“Il fatto che neppure le prospettive siano incoraggianti. Stiamo facendo gli ordini per la prossima primavera-estate e i nostri clienti continuano a essere cautissimi: c’è il giustificato timore che i consumi non si riprenderanno ancora per un po’ e quindi vogliono evitare di riempire i magazzini. Ragionamento che comprendo; tra smart working e calo del turismo, la gente si muove di meno”.
Che cosa significa questo per un agente di commercio?
“Significa che il problema non è più quello di mitigare il calo delle entrate per un po’ di mesi. Questo – sia pure male e in modo gravemente insufficiente – è stato fatto: mi riferisco ai vari provvedimenti del governo. Ora si tratta, però, di accompagnare tanti agenti in una ‘traversata nel deserto dei consumi’ che si prospetta ancora lunga e difficile. E qui c’è bisogno di altri provvedimenti del governo. Ma, come agente di commercio, sono molto più deluso dall’immobilismo di quello che dovrebbe essere il ‘mio’ ente previdenziale”.
Si riferisce all’Enasarco?
“Sì. Da tempo la Fiarc propone di fare dell’Enasarco un soggetto capace di sostenere le imprese (agenti e preponenti) nel loro adeguamento alle trasformazioni dell’economia e nella loro crescita. Ma – qui e ora – mi sarei aspettato, almeno, di non essere lasciato solo. E invece ho visto solo provvedimenti risibili. Soprattutto, non vedo nulla che dia un minimo di tranquillità per il futuro. Per molti settori – compreso il mio – la pandemia ha appena iniziato a provocare danni dal punto di vista economico. Ma l’Enasarco latita. Le assicuro che è una sensazione sgradevole quella di sentirsi abbandonato proprio da quello che dovrebbe essere il proprio punto di riferimento. Fra le tante colpe dell’attuale dirigenza c’è anche quella di aver gettato nello sconforto un’intera categoria, lasciandola senza sostegno oggi e senza prospettive per il domani. Per fortuna, sempre più agenti lo stanno capendo. Spero che fra qualche settimana – quando finalmente potremo eleggere la nuova assemblea dei delegati – se ne ricordino e, col loro voto, facciano entrare aria nuova nelle stanze chiuse e asfittiche della Fondazione”.